La vitamina D è una sostanza piuttosto anomala. Contrariamente alle altre vitamine, si comporta come se si trattasse di un ormone ed ha la funzione di incidere su parecchi aspetti della nostra salute: dal miglioramento della densità ossea alla prevenzione di tumori passando per la salute del sistema respiratorio e cardio-circolatorio.
In un periodo importante come quello della menopausa ci si chiede spesso: è necessario utilizzare degli integratori di questa vitamina per assicurarsi un suo apporto ottimale?
Bene, la questione potrebbe essere molto delicata. Quando pensiamo alla vitamina D, subito ci vengono in mente gli alimenti che la contengono, come i latticini, le uova, l’olio di fegato di merluzzo, il salmone ed altri pesci, alimenti che non sono quotidianamente presenti sulle nostre tavole, e per questa ragione l’utilizzo di integratori viene ritenuta la prima soluzione per rimediare alla carenza della vitamina. Al contrario pochi sanno di come sia sufficiente una regolare esposizione ai raggi solari per permettere al nostro organismo di produrre il quantitativo di vitamina D necessario!
La vitamina D, infatti, viene sintetizzata attraverso la pelle sotto l’azione del sole, quando la lunghezza d’onda della radiazione solare è tale da avere una determinata intensità. Questo avviene principalmente d’estate; in autunno e in primavera, invece, l’apporto garantito dai raggi solari diminuisce, perchè si riduce l’intensità stessa della radiazione.
Quanto dovrebbe durare l’esposizione al sole?
L’esposizione solare sufficiente per garantire livelli adeguati di vitamina D varia a seconda della latitudine, della stagione e dell’ora del giorno in cui ci si espone. In generale, bisognerebbe esporsi per circa 15/20 minuti, per almeno 4 volte a settimana, scoprendo viso, gambe e braccia.
Quali sono i fattori che limitano la produzione di vitamina D dalla pelle attraverso il sole?
- L’età: a parità di esposizione solare un individuo anziano produce il 30% in meno di vitamina D.
- L’ indice di massa corporea: nelle persone obese la vitamina D tende ad essere sequestrata dal tessuto adiposo.
- L’uso di creme protettive: essenziali per proteggere la pelle dai danni dei raggi UV ma limitanti per la produzione di vitamina D; consiglio quindi di utilizzare creme protettive 15/20 minuti dopo l’inizio dell’esposizione.
- I vetri: il vetro assorbe tutti i raggi UV, dunque chi passa le gironate dietro una finestra non ottiene alcun effetto sulla sintesi della vitamina D.
- Il fototipo cutaneo: più la pelle è scura e più l’esposizione deve essere prolungata per ottenere lo stesso quantitativo di vitamina D
Per concludere, l’utilizzo di integratori dovrebbe essere consigliato soltanto in caso di reali carenze, di particolari condizioni di salute o momenti della vita, e di impossibilità ad un’esposizione regolare alla luce solare!
Dott. Nicolò Cattaneo
Biologo Nutrizionista
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