L’acqua è un elemento al quale viene data minore importanza rispetto ad altri componenti nutrizionali da chi è intenzionato a seguire una corretta alimentazione; in realtà, l’acqua risulta essere proprio alla base di un equilibrato e sano piano alimentare. Per comprendere quanto questo componente sia fondamentale per la nostra salute, è bene far notare come l’acqua sia il costituente principale del nostro organismo: in un uomo adulto normopeso la percentuale idrica oscilla infatti tra il 65 e il 70%; le donne, rispetto al genere maschile, possiedono una percentuale d’acqua minore; questo non è dipeso da una maggiore disidratazione di base, ma dipende da maggiori riserve di tessuto adiposo che, a differenza di quello muscolare, è povero di acqua.
Per garantire l’equilibrio (omestasi) del volume dei liquidi intracellulare ed intravascolare è fondamentale mantenere costante il contenuto idrico dell’organismo. Affinchè tale equilibrio possa essere mantenuto bilanciato, è necessario che il bilancio fra le entrate e le uscite (urina, sudore, feci) di acqua sia in pareggio. Questo equilibrio è mantenuto tale sia attraverso la regolazione delle uscite (regolando il volume delle urine secrete e della sudorazione), sia attraverso la gestione delle entrate (assunzione di acqua).
I ruoli fondamentali ricoperti dall’acqua nel nostro organismo sono:
- Regolare della temperatura
- Coadiuvare della digestione
- Regolare del bilancio energetico
- Disintossicare l’organismo
- Favorire il trasporto delle sostanze nutritive
Quanta acqua bere quindi? E in che modalità è più opportuno idratarsi?
Ovviamente il fabbisogno idrico giornaliero dipende da molti fattori: la temperatura esterna, il livello di attività fisica compiuta, la stato nutrizionale e la composizione corporea.
Stando a quello che è stato pubblicato a riguardo dai LARN (Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana) nel 2014, il fabbisogno idrico giornaliero nell’adulto è di 2.5 lt. per l’uomo e di 2 lt. per la donna.
Il consiglio è quello di idratarsi costantemente durante la giornata, introducendo piccoli quantitativi di acqua alla volta, ma spesso: è importantissimo infatti anticipare il senso di sete in modo da mantenere il proprio bilancio idrico costante durante il giorno.
La disidratazione, anche se modesta, è una condizione pericolosa per l’organismo; basti pensare che una diminuzione del 7% dell’acqua corporea totale sia in grado di mettere in discussione la sopravvivenza del soggetto. La disidratazione può causare diverse reazioni avverse alla salute: in un soggetto disidratato il meccanismo di sudorazione si blocca causando un aumento della temperatura corporea (colpo di calore) inoltre, si riduce la volemia (volume totale del sangue), peggiorando così la circolazione sanguigna con un conseguente affaticamento cardiaco.
Dott. Nicolò Cattaneo
Biologo Nutrizionista
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